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Inox rigidizzati per uso alimentare: perché scegliere M.O.C.A.?

Scegliere prodotti idonei all’uso alimentare, che rispettino, cioè, la normativa nazionale e quella europea è, ormai, un obbligo imposto non solo dal proprio senso etico, ma dalla legge. Gli acciai inox rigidizzati non sono estranei a questo discorso, visto il largo impiego che trovano nei vari settori legati alla produzione, lavorazione, confezionamento e distribuzione degli alimenti. L’attenzione non è posta solo sul prodotto finito, ma anche sul materiale grezzo e su ogni soggetto della filiera: il controllo sul fornitore diventa fondamentale per evitare di incappare in sanzioni.

Ogni anello della catena è responsabile non solo del proprio operato, ma anche di quello del proprio fornitore.
Secondo le norme nazionali, in vigore dal 1973, e quelle comunitarie emanate a partire dal 2002, ogni soggetto della filiera ha il dovere di effettuare i dovuti controlli sulle attività della propria azienda, fornendo ai clienti la corretta documentazione, ma anche di accertarsi che i fornitori abbiamo osservato la normativa.

Per provare che quest’opera di controllo avvenga, bisogna tenere un archivio con tutta la documentazione emessa dai propri partner che funzioni, in armonia con un sistema che garantisca la tracciabilità dei prodotti. Il possesso della certificazione ISO 9001:2015 è, di conseguenza, un requisito basilare.

Altrettanto necessarie sono le prove di migrazione, ovvero dei test eseguiti da laboratori specializzati che servono a verificare l’entità della cessione di microparticelle tossiche da parte delle superfici che saranno messe a contatto con il cibo. Si tratta di esami che devono essere eseguiti periodicamente e che sono richiesti, per ora, solo dalla normativa italiana.

A rendere più efficace questo sistema di controllo è arrivato nel febbraio 2017 il Decreto Legislativo n. 29, che per la prima volta ha stabilito delle pene e ha autorizzato gli organismi sanitari di controllo territoriale ad effettuare dei sopralluoghi e imporre le nuove sanzioni previste per le violazioni.

Tra le infrazioni passibili di sanzione c’è anche la mancanza, o la non corretta archiviazione, dei documenti di ingresso, tracciabilità e idoneità emessi dal fornitore. Si va, quindi, a “punire” il cliente perché sia motivato a pretendere dal suo partner il rispetto della legislazione, oppure perché si prenda la responsabilità della sicurezza dei prodotti trattati.

Insomma, alla domanda del nostro titolo, bisogna rispondere che, quando si lavora nella filiera alimentare, NON SI PUÒ NON SCEGLIERE UN M.O.C.A.

La qualità dei fornitori e delle partnership diventa ancora più significativo e tenderà ad escludere chi non sarà in grado di rispettare quanto richiesto dalle norme.

Ci auguriamo che presto possa essere stilata dalle autorità una lista delle aziende virtuose: sia per premiare e riconoscere il lavoro svolto, che per aiutarle a trovarsi vicendevolmente, rendendo più facile e scorrevole anche la fase di approvvigionamento e acquisizione dei relativi documenti.

Ciò sarebbe possibile, anche perché una delle novità introdotte proprio dal decreto del 2017 è l’obbligatorietà di comunicare all’autorità sanitaria territorialmente competente che la propria azienda – qualsiasi sia la sua posizione nella filiera – esegue attività inerenti al settore alimentare in osservanza al Regolamento (CE) 2023/2006, relativo alle cosiddette “buone norme di fabbricazione”.

Un elenco delle aziende “idonee” andrebbe a giovamento di un grande numero di soggetti, molto diversi tra loro, che popolano quella catena di sicurezza che inizia con chi produce il materiale grezzo e arriva fino alla tavola del consumatore.

Non si tratta solo dei produttori dei grandi macchinari di produzione industriale o dei sistemi di packaging, dove le lamiere bugnate rigidizzate e decorate vengono usate per produrre macchine dosatrici, pesatrici, confezionatrici ed etichettatrici che vengono richieste da tutte le aziende dei diversi rami del settore alimentare.

Ad essere interessati dalla questione dell’idoneità per l’uso alimentare sono anche i produttori di barbecue, forni e cucine, così come chi si occupa della realizzazione di utensili, recipienti e serbatoi.

Per iniziativa della direzione Steel Service, che è certificata ISO 9001:2015, ha provveduto a far qualificare i propri acciai rigidizzati. Tutta la serie delle lamiere bugnate rigidizzate Rimex Metals è quindi riconosciuta come M.O.C.A. dalle autorità sanitarie.

È possibile scegliere quindi fogli di acciaio inox 2WL, 5WL, 6WL, 7GM®, 9EH, 10WG, 13SD, 15DP, CAMBRIDGE e anche il mandorlato TREADTEX®: tutti vengono forniti accompagnati dalla documentazione necessaria, che deve essere richiesta al momento dell’ordine.

Tutti hanno bisogno di poter contare su fornitori affidabili, che a loro volta selezionino i propri partner tenendo come criterio cardine l’osservanza della normativa: noi stiamo facendo del nostro meglio per essere i vostri migliori alleati!

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